Le parole della giovinezza: un progetto espositivo della Scuola Valdese
Le cose non hanno un nome o una identità precisa, anche se sembrano uguali possono avere diverse forme e contenuti. Un solo testo può diventare tanto altro, da una poesia o un testo si possono cancellare parti diverse per crearne un nuovo.
Le nostre opere sono state create partendo da questo processo chiamato Caviardage.
Caviardage è la tecnica che è stata usata, si tratta di una tecnica che consiste nel cancellare alcune parti di un testo per crearne un secondo insieme a tante illustrazioni e figure che vanno a rappresentarlo. Cancellando si creano forme, colori e colorando seguendo la personale ispirazione si formano tante piccole opere d’arte.
Questa mostra può suscitare tanti pensieri ed emozioni: felicità, spirito di creazione, fantasia.
Fa riflettere tanto anche sul tema del cambiamento: se un testo può trasformarsi in così tanti modi, anche una persona può farlo e può diventare tanto altro. Tutti, crescendo, cambiamo.
Questi lavori sono un esempio concreto, del modo in cui, partendo da un testo “classico”, si possa arrivare a tanti testi moderni creati da piccoli artisti, noi bambini di quarta e quinta primaria.
Quando cresciamo ognuno prende la propria strada, cambiamo modo di agire, di pensare…proprio per questo la tecnica che è attuale.
“Quando il testo è cambiato, noi siamo cambiati. Noi cambiamo insieme al testo”.
Le bambini e i bambini della classa IV della scuola primaria del Centro Diaconale “La Noce” – Istituto Valdese
Le bambine e i bambini della Scuola valdese in visita a Palazzo Branciforte
Inaugurazione Le parole della giovinezza
Il progetto
Il progetto espositivo “Le parole della giovinezza” nasce dall’unione delle discipline artistico figurativo e quella linguistico della lingua inglese, in seguito alla visione personale di William Kentridge, presso Palazzo Branciforte effettuata dalle classi IV e V della scuola primaria del Centro Diaconale. La visita didattica, effettuata con le docenti Clara Sorce e Şenay Boynudelik, della mostra ha suscitato nei bambini grande interesse, soprattutto per le tecniche impiegate dall’artista per la realizzazione delle sue opere. L’artista poliedrico si esprime attraverso vari medium artistici. Dall’illustrazione al linguaggio video, dal collage al bronzo patinato. Proprio i collage e l’installazione video dell’artista esposti nella sua mostra personale dal titolo William Kentridge. You Whom I Could Not Save, hanno suscitato grande interesse per via dell’impiego della tecnica del caviardage, tecnica di scrittura creativa che consiste nell’elaborare delle poesie partendo da testi già scritti.
L’idea progettuale nutrendosi di ciò prende vita.
Obiettivo del progetto è quello di far approcciare bambini e bambine al sistema dell’arte. Far entrare pienamente il loro lavoro artistico, con il loro diretto coinvolgimento nel sistema dell’arte significa concepire i loro elaborati in una nuova visione, ossia come opera d’arte, spogliandoli dall’idea di mero “lavorato” fine a se stesso. Il lavoro dei bambini ha pari dignità di un lavoro concepito e realizzato da un artista in quanto quest’ultimi, come l’artista impiegano la loro creatività, le loro conoscenze e la loro poetica al fine di una produzione artistica che viene espressa attraverso le tecniche, apprese durante il percorso scolastico. Pertanto il progetto Le parole della giovinezza ha l’obiettivo di far vivere ai bambini e alle bambine delle classi IV e V l’esperienza concreta della realizzazione di una mostra temporanea partendo dalla realizzazione di un elaborato fino alla sua esposizione temporanea in un luogo deputato all’arte.